Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Contributi all'editoria di partito nei principali paesi europei
Serie: Appunti    Numero: 39
Data: 27/03/2013
Descrittori:
CONTRIBUTI PUBBLICI   EDITORIA
EUROPA   FINANZIAMENTO A PARTITI POLITICI
PARTITI POLITICI     

Camera dei deputati

XVII Legislatura

 

BIBLIOTECA – LEGISLAZIONE STRANIERA

 

A P P U N T I

Appunto 3/2013                                                                              27 marzo 2013

Contributi all’editoria di partito

nei principali paesi europei[1]

Francia

In Francia il finanziamento pubblico ai partiti politici è a carico del bilancio dello Stato e l’entità dell’erogazione è stabilita annualmente dalla legge finanziaria sulla base delle proposte presentate congiuntamente al Governo da parte degli Uffici di Presidenza di Assemblea nazionale e Senato (L. 88-227, del 22 marzo 1988, art. 8). L’ammontare individuato dalla legge finanziaria è ripartito in due frazioni eguali:

-        la prima frazione è destinata ai partiti politici in funzione dei voti ottenuti in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo dell’Assemblea nazionale;

-        la seconda frazione è destinata ai partiti politici in funzione della loro rappresentanza parlamentare. Accedono alla ripartizione della seconda frazione i partiti - aventi i requisiti previsti per la ripartizione della prima frazione - che sono riusciti ad ottenere degli eletti all’Assemblea nazionale o al Senato.

Tra le spese che i partiti politici devono sostenere rientrano anche quelle relative alla creazione e amministrazione di giornali (L. 88-227, art. 7)

 

In ciascuna legge finanziaria annuale è previsto uno specifico finanziamento pubblico della stampa. Il Programma 180 “Presse”, che fa parte degli allegati al progetto di legge finanziaria, riporta per l’anno 2013 tutte le voci riguardanti gli aiuti diretti e indiretti alla stampa.

In particolare sotto la voce “aides au pluralisme” (sous-action 2) è riportato lo stanziamento previsto per il 2013 a favore dei cosiddetti “quotidiens nationaux d'IPG à faibles ressources publicitaires” (quotidiani nazionali di informazione politica e generale, a limitate risorse pubblicitarie), confrontato con i contributi erogati nei tre anni precedenti: anche per il 2013 è stato confermato il medesimo importo degli anni precedenti, pari a poco meno di € 9.200.000 (vedi tabella sottostante).

(Fonte: http://www.senat.fr/rap/l12-148-318/l12-148-3185.html).

Questo particolare tipo di contributi è attualmente disciplinato da un decreto del 1986 (Décret 86-616, del 12 marzo 1986), recentemente modificato dal Décret 2012-484, del 12 aprile 2012, che ha riformato il settore dei finanziamenti alla stampa, istituendo altresì il “fondo strategico per lo sviluppo della stampa” (fonds stratégique pour le développement de la presse)[2]. In base all’attuale testo del decreto possono beneficiare di tale fondo i quotidiani di lingua francese d’informazione politica e generale a diffusione nazionale (compresi i veri e propri quotidiani di partito), i cui ricavi pubblicitari non superino il 25% dei loro introiti complessivi.

Infine, sempre sul sito del Ministero della cultura e della comunicazione (Direzione generale dei media e delle industrie culturali) è riportata la seguente tabella con il dato disaggregato, ossia con l’indicazione, per ciascuna delle testate considerate, degli stanziamenti ricevuti nel 2012:

 

Finanziamenti ai quotidiani nazionali di informazione politica e generale, a limitate risorse pubblicitarie, per l’anno 2012

Testate

Importi ricevuti

L’Humanité

€ 3.082.206

La Croix

€ 2 949.304

Libération

€ 2 875.596

Présent

€ 227.752

Play bac presse

€ 20.142

Totale

€ 9.155.000

(Fonte: http://www.ddm.gouv.fr/IMG/pdf/Aides_QFRP_-_Beneficiaires_2012.pdf)

 

In tema di aiuti pubblici alla stampa si segnala, infine, il seguente articolo del marzo 2013, apparso sul sito Lsdi - Libertà di stampa, diritto all’informazione, che sintetizza l’ultimo rapporto della Corte dei Conti francese sull’argomento, in vista dell’imminente (da qui a un paio di mesi) presentazione da parte del Governo della riforma dei finanziamenti pubblici alla stampa:

Andrea Paracchini, Aiuti pubblici alla stampa, in Francia la resa dei conti si avvicina (8 marzo 2013)

 

 

Germania

In Germania non è previsto alcun contributo diretto alla stampa da parte dello Stato federale.

Per quanto riguarda i contributi indiretti, sono previste tariffe postali agevolate (a seguito della privatizzazione delle Poste) e agevolazioni fiscali (riduzione dell’imposta sul valore aggiunto al 7% sulle singole copie vendute e sugli abbonamenti).

Le fondazioni culturali collegate ai partiti politici rappresentati nel Bundestag, definite come “fondazioni vicine ai partiti” (parteinahe Stiftungen) o “fondazioni politiche” (politische Stiftungen)[3], risultano destinatarie di finanziamenti globali (Globalzuschüsse) erogati dal Ministero federale dell’interno e di finanziamenti a progetto (Projektförderung) erogati per la maggior parte dal Ministero federale per lo sviluppo e la cooperazione economica e dal Ministero federale degli affari esteri. Gli stanziamenti sono determinati annualmente dalla Commissione bilancio del Bundestag, e quindi approvati dalla Legge di bilancio all’interno degli stati di previsione 06 (per il Ministero dell’interno) e 023 (per il Ministero per lo sviluppo e la cooperazione economica). Nella Legge di bilancio per il 2013 i finanziamenti globali ammontano a circa 98 milioni di euro. Tali contributi sono prevalentemente utilizzati per finanziare: congressi, seminari e incontri di formazione politica; pubblicazioni e mostre; progetti di ricerca e documentazione, nonché gestione degli archivi sulla storia dei movimenti e dei partiti di riferimento; spese amministrative relative al personale, alle strutture e agli investimenti.

Per quanto concerne invece i finanziamenti a progetto, che rappresentano circa i due terzi dei finanziamenti ricevuti dalle fondazioni, la Legge di bilancio per il 2013 ha stanziato 247,4 milioni di euro per il lavoro all’estero delle fondazioni. I finanziamenti assegnati, finalizzati al sostegno dello sviluppo ecologico, sostenibile e socialmente accettabile dei paesi in via di sviluppo e trasformazione, vengono elargiti a paesi partner con orientamenti compatibili a quelli del Governo tedesco nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, primi fra tutti la costruzione e il rafforzamento delle strutture democratiche, della comprensione regionale e internazionale e della cooperazione pacifica.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul World Press Trends - Country Report: Germany, del 27 agosto 2012.

 

 

Regno Unito

Con riferimento alla stampa periodica, non è prevista nel Regno Unito l’erogazione di contributi diretti, ma solo di contributi indiretti costituiti dall’esenzione dal prelievo dell’imposta sul valore aggiunto (VAT) sui proventi delle vendite e degli abbonamenti.

Erogate in forma indiretta, le provvidenze all’editoria ammontano a circa 748 milioni di sterline l’anno (dato del 2011) e collocano il Regno Unito tra i paesi in cui è maggiore il sostegno pubblico. Non è contemplato, peraltro, alcun sostegno specifico ai quotidiani riconducibili a formazioni politiche.

 

 

Spagna

In Spagna la Ley Orgánica 8/2007, de 4 de julio, sobre financiación de los partidos políticos, da ultimo modificata nell’ottobre 2012, prevede un ampio ed articolato sistema di finanziamento pubblico e privato ai partiti politici[4].

In essa, tuttavia, non si rinvengono riferimenti diretti ad eventuali finanziamenti alla stampa collegata ai partiti.

La principale legge in materia di stampa è costituita dalla Ley 14/1966, de 18 de marzo, de prensa e imprenta.

Successivamente, la Ley 29/1984, de 2 de agosto, por la que se regula la concesión de ayudas a empresas periodísticas y agencias informativas aveva disciplinato la concessione di aiuti alle imprese del settore, ma nel 1990 è stata abrogata. Attualmente la stampa periodica spagnola non gode di forme di finanziamento a livello nazionale. Alcune Comunità autonome hanno invece concesso forme di aiuto alle pubblicazioni periodiche, da cui risultano talvolta escluse, tra l’altro, le pubblicazioni dei partiti politici[5].

 

Ulteriori informazioni sono contenute nel seguente articolo:

Alfonso de la Quintana y Carlos Oliva, Subvenciones a la prensa en España: sinergías políticas y empresariales en Andalucía, Cataluña, Galicia y País Vasco (in “Miguel Hernández Communication Journal”, 2012, n. 3, pp. 101-120)

 

 



[1] Sui temi più generali del finanziamento – pubblico e privato - alla vita politica, dei rimborsi delle spese elettorali e dei sistemi di controllo della gestione finanziaria, si veda il dossier curato dall’Ufficio Legislazione straniera della Biblioteca della Camera “Il finanziamento della politica in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna” (maggio 2012).

[2] Ulteriori informazioni sull’istituzione di questo nuovo fondo sono reperibili sulla relativa pagina del sito del Ministero francese della cultura e della comunicazione (Direzione generale dei media e delle industrie culturali).

[3] Si tratta delle seguenti fondazioni: la Friedrich-Ebert-Stiftung (SPD), la Konrad-Adenauer-Stiftung (CDU), la Hanns-Seidel-Stiftung (CSU), la Heinrich-Böll-Stiftung (Bündnis 90/Die Grünen), la Friedrich-Naumann-Stiftung (FDP) e la Rosa-Luxemburg-Stiftung (PDS).

[4] La legge individua, all’art. 2, cinque forme di finanziamento pubblico a partiti politici, federazioni, coalizioni o gruppi di elettori: a) le sovvenzioni pubbliche conferite a titolo di rimborso delle spese elettorali, nei termini previsti dalla Legge organica del 19 giugno 1985, n. 5, a livello statale, e dalle leggi regionali sui procedimenti elettorali delle singole Comunità autonome; b) le sovvenzioni statali annuali per le spese generali di funzionamento; c) le sovvenzioni annuali stabilite dalle Comunità autonome e, se del caso, dagli enti locali, per le spese generali di funzionamento nel proprio ambito territoriale; d) le sovvenzioni straordinarie per la realizzazione di campagne di propaganda in occasione dello svolgimento di referendum; e) gli apporti che i partiti politici, se del caso, possono ricevere dai gruppi parlamentari delle Camere, delle Assemblee legislative delle Comunità autonome e dai gruppi di rappresentanza negli organi degli enti locali. Le fonti di finanziamento privato sono individuate dall’art. 2.2: a) quote associative e sottoscrizioni da parte di iscritti, aderenti e simpatizzanti; b) utili derivanti da attività proprie dei partiti e rendite ricavate dalla gestione del proprio patrimonio, ricavi derivanti da attività promozionali ed altri ricavati da servizi prestati in relazione con i propri fini costitutivi; c) donazioni in denaro o in natura, percepite nei termini e nelle condizioni previste dalla legge stessa; d) fondi derivanti da prestiti o da crediti concordati; e) eredità o lasciti ricevuti.

[5] Si veda ad esempio il bando del 2012 della Giunta della Galizia in materia di aiuti ad imprese del settore dei periodici e di radiodiffusione (“NO serán subvencionables: los boletines interiores de instituciones; las publicaciones de partidos políticos”).